Colori brillanti, sorrisi esagerati e nasi buffi non sembrano elementi spaventosi: ma uniteli sul volto di un pagliaccio e provocherete, in molti, del disagio. Malizioso, eccessivo, volutamente provocatorio: il pagliaccio è visto così, come nel film Joker. Perché in fondo c’è un po’ di Joker in ognuno di noi.
Ti sei mai chiesto, invece, come ritrovare il tuo Clown interiore? Io odio il clown è un percorso che si avvale di clown teatrale e clownterapia. Ecco le mie istruzioni per l’uso!
La clownterapia per riscoprirsi
Il fine della ricerca è la ricerca stessa
Questo corso è un viaggio attraverso di sé, un cammino di sperimentazione. L’atto creativo non può semplicemente restare sulla superficie della vita, ha bisogno di entrare più in profondità: deve essere capace di rivelare ciò che non è immediatamente visibile, e di accedere a un’altra dimensione. Il naso rosso è la maschera più piccola del mondo: ci rivela!
L’approccio sul clown teatrale avverrà con la clownterapia, per riscoprire e vivere il proprio clown come strumento di crescita. Clown come rivelatore di umanità, debolezze e contraddizioni, ma anche clown come relazione.
Vivere il mondo con la prospettiva del clown è una meravigliosa occasione per rientrare in connessione profonda con se stessi e con gli altri con la leggerezza del sorriso che sgorga dal cuore sincero.
Il naso rosso è la più piccola maschera del mondo: è rosso, diretto e impertinente; è tondo, aperto verso il mondo. Ti protegge, ma ti svela.
In questo percorso di crescita ci scopriamo ottimisti e liberi, perché errando, apprendiamo che tutto serve, che ogni cosa è nutrimento e occasione per celebrare la meraviglia dell’esserci.
Si tratta di un percorso pensato per Associazioni che operano nel mondo dei servizi alla persona e vogliono donare un tocco di colore e vivacità al loro, oppure per persone e gruppi di persone che vogliono ricontattare il loro bambino interiore e portare la dimensione giocosa e imprevedibile nella loro vita.
RidiamociLaVita è clown. Un viaggio verso l’essere prima di tutto noi stessi, nella più pura e semplice esperienza umana. Il gioco del silenzio dentro di sé: “Quando uno è…Tutto fiorisce”.